Come cambia l’importo netto della busta paga nel 2022

L’importo netto della busta paga subirà variazioni da quest’anno per effetto del nuovo Assegno Unico Universale e della riforma fiscale introdotta dalla L. di Bilancio 2022 (L. 234/2021). Di seguito alcuni brevi spunti che aiutano a capire il perché delle variazioni che vedremo:

• Sono stati ridefiniti i livelli di scaglioni dell’Irpef quindi le imposte le pagheremo in base ai nuovi livelli a) fino a 15.000 euro: 23%;
  b) oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro: 25%;
  c) oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro: 35%;
  d) oltre 50.000 euro: 43%.


• Inoltre sono state ridefinite le detrazioni d’imposta:
  a) Cosa sono le detrazioni di imposta?
  b) Sono importi che scontano le imposte che dobbiamo pagare, facciamo un banalissimo esempio: se vi sono euro 100,00 di imposte da pagare e ci sono euro 30,00 di detrazioni, si pagherà euro 70,00 di imposte. La L. di Bilancio ha ridefinito il calcolo delle detrazioni, quindi, poniamo che le detrazioni siano ora pari a euro 35 e quindi si pagheranno euro 65,00 di imposte anziché euro 70,00 (è un esempio molto banale e in alcuni casi potrebbe non esserci questo vantaggio, sono calcoli che variano molto al variare del reddito).


• Trattamento Integrativo (ex bonus Renzi, quello dei 1.200,00 nell’anno): da quest’anno spetta solo per redditi fino a euro 15.000,00. Per i redditi da euro 15.000,00 a euro 28.000,00 spetta se, la somma delle detrazioni totali (vedi spiegazione sopra in relazione alle detrazioni), è superiore all’imposta lorda che si deve pagare. Cioè ad esempio: detrazioni per euro 1.500,00 (comprese le detrazioni per rateizzazioni di spese) e imposte da pagare per euro 1.000,00, in questo caso spetta per differenza pari a euro 500,00 ovvero spetta in misura pari alla differenza tra la somma delle detrazioni previste e l’imposta lorda;
  
  non essendo possibile gestire queste informazioni attraverso il cedolino in quanto alcune detrazioni che entrano nel calcolo del trattamento integrativo non sono nelle conoscenze del datore di lavoro, il consiglio in questi casi è di non applicarlo in busta paga ma di farlo in sede di dichiarazione dei redditi così da verificare e percepire l’eventuale importo spettante (diversamente si rischia di dover restituire somme indebitamente percepite). Lo studio è a disposizione per effettuare la dichiarazione dei redditi 730 e qualora foste interessati vi preghiamo di contattarci entro il 31-03-2022 allo 030 8920686).
• Per chi percepisce gli assegni familiari, dal mese di marzo 2022, non saranno più gestiti in busta paga ma ognuno dovrà autonomamente fare la richiesta presso l’Inps. L’importo degli assegni varia in base all’Isee quindi chi pensa di avere un Isee che non superi i 40.000,00 euro, deve procurarsi tale attestazione così da poter percepire il corretto importo di assegni spettante in base al proprio Isee. Saranno versati direttamente dall’Inps all’Iban indicato sulla richiesta. Se non si effettua la dichiarazione Isee si ha diritto all’importo minimo previsto che è di euro 50,00 per figlio (per i figli disabili le quote sono diverse). Quindi se non si presenta l’Isee e anche si ha un reddito molto alto, comunque gli assegni nell’importo minimo spettano. La domanda di assegno unico universale va fatta indipendentemente dall’attestazione Isee per la quale si segue apposita procedura già vigente.

Da marzo 2022 non ci saranno in busta paga le detrazioni per i figli a carico in quanto sono sostituite dall’assegno unico universale, in questo caso il netto diminuirà perché sarà compensato con quanto sarà percepito direttamente dall’Inps a tal fine.