È operativa, dal 1° gennaio 2021, la nuova definizione di default alla quale le banche dovranno attenersi ai fini della classificazione del proprio portafoglio creditizio.
L’importanza della nuova definizione è riconducibile al fatto che determina il discrimine tra esposizioni creditizie delle banche verso controparti debitorie cc.dd. “non performing” (crediti deteriorati) e quelle “performing” (in bonis).
Parlare di credito “non performing” significa fare riferimento alle esposizioni creditizie delle banche verso controparti debitorie che, entro un anno, possono passare allo stato di “default” quando (alternativamente o congiuntamente):
Dal 1° gennaio 2021, per le “esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate” la soglia di rilevanza relativa del 5%, che identificava fino al 31 dicembre 2020 la rilevanza di un’obbligazione in arretrato, ora diminuisce all’1%.
Viene inoltre introdotta una soglia di rilevanza assoluta di euro 100,00 ed euro 500,00, rispettivamente per i debitori con esposizioni cc.dd. “al dettaglio” (persone fisiche, liberi professionisti, Pmi con esposizione fino a 1 milione di euro, e per quelle esposizioni verso gli altri debitori (ossia tutti gli altri soggetti).
Al riguardo, si rileva che dal 1 gennaio 2021 non vi è più la possibilità di effettuare compensazioni tra esposizioni scadute/sconfinanti e margini disponibili verso il medesimo debitore.
Questo significa che ora, per esempio, con rate in mora di un mutuo (per esempio per complessivi euro 3.000,00) ed un fido di cassa acceso al medesimo debitore con disponibilità per lo stesso importo, non vi può essere compensazione tra morosità di euro 3.000,00 e margine disponibile di euro 3.000,00 ai fini della verifica del superamento della soglia di rilevanza.
Circa le esposizioni al dettaglio, la banca ha facoltà di scegliere tra due approcci, quello “per debitore” e quello “per transazione”, in corrispondenza dei quali vi é un diverso computo delle soglie di rilevanza assoluta e relativa, ovvero, rispettivamente, in relazione alla totalità degli obblighi del debitore verso la banca oppure con riferimento alla singola linea di credito.
Con l’approccio “per debitore”, se un singolo rapporto (di conto corrente, di mutuo, altro) si considera in “default”, automaticamente diventa tale la totalità dei rapporti del debitore con la banca.
D’altra parte, con l’approccio “per transazione” l’accertato “default” afferisce soltanto alla singola linea di credito e non a tutte le esposizioni del debitore verso la banca.
Le esposizioni creditizie deteriorate (“default”) rimangono tali per almeno 3 mesi (“cure period”), passati i quali, se il debitore regolarizza la morosità, oppure se riporta l’esposizione sotto almeno una delle soglie di rilevanza, e la banca affidante constata l’effettivo e permanente miglioramento della qualità del credito, l’ente affidante può riportare il debitore ad uno stato di “non default”.
Tutte le informazioni afferenti i rapporti bancari affluiscono nella Centrale Rischi, gestita dalla Banca d’Italia, che è un archivio globale di informazioni riguardanti i debiti di famiglie ed imprese nei confronti del sistema bancario e finanziario in generale.
I soggetti finanziari (banche, società finanziarie, intermediari finanziari) fanno confluire continuamente al sistema le informazioni relative a crediti e garanzie concessi alla propria clientela, alle garanzie ricevute dai propri clienti e ai finanziamenti o garanzie acquistati da altri intermediari.
Tutti i clienti sono segnalati se l’importo che deve restituire all’operatore finanziario è pari o superiore a 30.000 euro. La soglia si abbassa a 250 euro se il cliente è in sofferenza. Gli intermediari classificano un cliente come debitore in sofferenza e lo segnalano come tale quando ritengono che abbia gravi difficoltà a restituire il proprio debito.
Banca d’Italia comunica agli intermediari l’indebitamento dei clienti, il tipo di finanziamento che hanno ricevuto e la regolarità o meno dei pagamenti. Monitorando il merito di credito, la Centrale Rischi favorisce l’accesso al credito alla clientela meritevole.
È quindi fondamentale per ogni impresa sapere con quali occhi è considerata dal sistema creditizio: sulla base delle informazioni, il sistema definisce un voto (rating) attribuito al singolo cliente, che ha dirette ripercussioni sulla nostra gestione finanziaria.
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